Un anno di Progressi


Progressi compie un anno e si conferma la prima no-profit italiana che mobilita i cittadini su temi progressisti attraverso strumenti digitali avanzati.

In un anno abbiamo avviato più di 30 campagne, a cui hanno aderito oltre 106mila persone, 220 volontari e 500 sostenitori attraverso donazioni. Abbiamo partecipato e collaborato a decine di iniziative nazionali.
Le nostre campagne online hanno dato voce a migliaia di cittadini con richieste di cambiamento a governo e parlamento. Qui sotto raccontiamo dei principali progressi che abbiamo fatto insieme. 

Grazie a tutti i sostenitori e agli amici che hanno reso questo possibile”.


2015

Diritti civili

A settembre 2015 abbiamo lanciato la nostra prima petizione online “Approviamo subito il testo sulle Unioni Civili” affinché il Senato discutesse e approvasse al più presto il disegno di Legge “Cirinnà” sulle coppie di fatto. La petizione ha raccolto 7500 firme e il sostegno di vari personaggi della cultura, tra cui scrittori e giornalisti.

Nelle settimane successive abbiamo partecipato alla manifestazione nazionale a Roma e al presidio davanti al Senato con cartelli e striscioni, insieme alle principali associazioni per i diritti LGBT.
La campagna è andata avanti fino all’approvazione della legge, a maggio 2016. Nei media: La Repubblica, Rai News

Terrorismo

Dopo gli attacchi terroristici a Parigi, a novembre 2015, abbiamo chiesto ai nostri sostenitori di sottoscrivere una lettera di solidarietà a tutte le vittime del terrorismo Isis, in tutto il mondo: ad Ankara, a Beirut, in Siria, in Iraq, in Nigeria – e a tutti i rifugiati costretti a scappare dallo stesso terrore che ha colpito Parigi.

L’iniziativa è stata condivisa da altre organizzazioni della rete OPEN in diversi Paesi, dagli Stati Uniti alla Germania, con un totale di oltre 540mila firme. La lettera di solidarietà è stata pubblicata in una pagina intera del quotidiano francese Le Monde.

Dopo la lettera, abbiamo chiesto ai firmatari che cosa avrebbero voluto che il governo italiano facesse contro il terrorismo. Il 71% ha risposto che avrebbe dovuto cercare soluzioni politiche in Medio Oriente. Nei media: La Repubblica

Clima

In preparazione del summit internazionale sul Clima a dicembre 2015, a Parigi, abbiamo partecipato alla Coalizione Clima composta da decine di associazioni ambientaliste italiane, raccogliendo l’adesione di circa 500 cittadini e producendo video appelli delle maggiori organizzazioni coinvolte.

Nella petizione, chiedevamo al governo l’istituzione di un tavolo di confronto sul cambiamento climatico, a cui invitare le organizzazioni della società civile.

Oltre alla petizione e ai video appelli abbiamo partecipato alla marcia per il clima il 29 novembre 2015, insieme alle altre associazioni della coalizione. I video appelli

Rifugiati


A dicembre, la Commissione europea ha deciso di dare al governo eritreo 200 milioni di euro, come aiuti allo sviluppo, ma senza condizioni sul rispetto dei diritti umani.

Per migliorare la situazione nel Paese e fermare l’esodo verso l’Europa, abbiamo lanciato la petizione “Rifugiati: l’UE non dia soldi alla dittatura eritrea” al ministro degli Esteri italiano e al Commissario europea alla Cooperazione affinché si ponessero il rispetto dei diritti umani e l’avvio di vere riforme democratiche i requisiti per concedere gli aiuti al governo di Asmara.

Al nostro appello hanno risposto oltre 5mila persone e abbiamo presentato la petizione nel corso di due audizioni parlamentari alle Commissioni Immigrazione e Affari Esteri. Nelle audizioni, insieme all’agenzia umanitaria Habeshia abbiamo ricordato ai parlamentari che ogni mese circa 5000 persone, soprattutto giovani, scappano dall’Eritrea, dove c’è un regime che nega ogni forma di democrazia e di libertà.

A giugno, inoltre, è uscito un rapporto delle Nazioni Unite in cui si denuncia il regime di Asmara di “crimini contro l’umanità”.


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